Quattro passi al Salone del Gusto di Torino


Anche quest’anno non potevo perdermi il Salone del Gusto di Torino, tanto più che è una buona occasione per andare a trovare mia cugina Silvia e la sua famiglia.
Inoltre quest’anno c’è una bella novità. Mentre nel 2014 il Salone era ospitato nel polo fieristico del Lingotto, al chiuso, quest’edizione è a cielo aperto, nei luoghi più suggestivi della città.
Primo fra tutti il Parco del Valentino, che dal 22 al 26 settembre, dalle 10 alle 19, propone produttori del Mercato italiano e internazionale e i Presidi Slowfood provenienti da tutto il mondo. Gli altri luoghi dell’evento spaziano dal Teatro Carignano, dove sono in programma diverse conferenze, a Palazzo Reale, ad alcune piazze del centro, ai vari musei della città. Con un ricco calendario che trovate sul sito del Salone del Gusto.
Ed è pure gratuito, avendo abolito il biglietto d’ingresso il cui costo, nell’edizione di due anni fa, era consistente. Quindi se non avete ancora pianificato il weekend, potreste prendere in considerazione l’idea di una gita gastronomica a Torino.

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Io mi sono dedicata solo al Parco del Valentino, senza pretendere di vedere tutto, ma godendomi la piacevolezza del percorso tra cibi d’eccellenza. Favorita dal tempo bello che ha reso la visita più facile. Oltretutto il Parco è bellissimo, pieno di scoiattoli che sfrecciano e si avvicinano a cercar cibo. E poi c’è il Palazzo del Valentino da visitare… e il borgo medievale….
E si può anche fare una bella passeggiata sul fiume.

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Da visitare lo spazio dell’Università di Scienze gastronomiche che propone attività ed eventi, tra cui degustazioni guidate, conferenze e tour a piedi e in bicicletta – Walk’n eat e Bike’n eat – per scoprire i prodotti del Mercato.

Tra le tantissime cose da vedere e assaggiare al Salone del Gusto, quelli che vi offrirò sono semplici spunti. Ognuno può spaziare secondo le proprie ispirazioni e i propri gusti.
Il primo stand che ha attirato la mia attenzione è stato quello dell’Agricoltura Simbiotica. Per me del tutto nuova. Un nuovo metodo di coltivazione e di allevamento che si fonda sul rispetto e la valorizzazione della simbiosi tra gli attori della catena alimentare: la terra, gli animali e l’uomo, un’agricoltura, mi hanno spiegato, “virtuosa dove il primo fertilizzante è il letame con le micorrize che migliorano la fertilità del terreno”.

Lo zafferano è una spezia profumata e meravigliosa: io non mi sono accontentata di assicurarmi un bel vasetto di questo prezioso tesoro in stami, dell’azienda San Quirino di Walter Zamuner del Friuli Venezia Giulia. No, no. Sono stata anche catturata dall’idea di coltivarlo nel mio giardino (ma anche semplicemente in vaso, sostiene il produttore). Quindi ecco che ho acquistato una bella scatoletta di dieci bulbi di zafferano in uno stand brianzolo, quello dei Mastri Speziali, che produce lo zafferano Zafferanza. Vi farò sapere.

20160923_103432-copiaNella zona del Friuli ho trovato anche queste ceramiche di un gruppo, More clay less plastic; in particolare mi ha incuriosito la coppetta, che vedete nella foto, che sembra un piccolo scolapasta. Questo modello di Lauren Moreira è la riproduzione di una particolare coppetta forata antica che veniva usata per raccogliere i frutti di bosco e poi sciacquarli facendo scorrere l’acqua attraverso i buchi.

L’aglio, quanto mi piace… Ancora in uno stand friulano, non potevo perdermi l’aglio “dolce, dalla tunica rossastra” tipico della Val Resia, che si trova nella parte orientale di questa regione, incuneata tra Austria e Slovenia. E le cipolle rosse aromatiche di Cavasso e della Val Cosa, nell’area di Pordenone, presidio Slow Food, di cui ho assaggiato un’ottima marmellata da accompagnare ai formaggi.

 

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Dall’azienda olandese Antonia’s Ambachtelijke Mosterd & Delikatessen ho comprato della senape buonissima. Ne hanno di tantissimi tipi: tra le altre, all’aglio, al miele, all’aneto, al ribes nero.

20160923_122002-copiaInteressante l’area nordica al Salone del Gusto, con l’esposizione di prodotti da Norvegia, Finlandia e Svezia. E proprio in uno stand svedese mi sono lasciata tentare da una mini degustazione di squisitezze locali. Pronti per farvi venire l’acquolina on bocca?
Spremuta di mirtilli, formaggio di capra acidificato, con ceneri di formaggio e muffa naturale, salmone affumicato marinato, prosciutto affumicato con arbusti di ginepro, formaggio tradizionale stagionato, confettura di cloudberry (che dovrebbero essere le more di rovo), formaggio di capra stagionato in cantina e ducis in fundo… renna affumicata e salata. Il tutto accompagnato da pane duro tradizionale lavorato a mano e cotto in forno a legna.

Nell’area della Gran Bretagna non posso resistere ai Toast for cheese di The Fine Cheese Co., i biscotti/cracker da accompagnare ai formaggi. Quest’anno nel mio zaino ne sono finiti due pacchetti: la versione ai datteri, nocciole e semi di zucca e quella alle mele cotogne, noci peccar e semi di papavero. Irresistibili.

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Molto simpatico lo staff dello stand australiano in cui si può assaggiare di tutto, ma ahimé non si può comprare nulla perché, dicono, era troppo costoso portarsi i prodotti dall’Australia…. Interessanti le conserve della Swan Valley, una regione vitivinicola situata vicino a Perth, visitabile percorrendo la strada del vino e del cibo denominata Swan Valley Food and Wine Trail, un percorso di 32 km tra 150 aziende vitivinicole, distillerie, fattorie dove acquistare prodotti dell’orto e gallerie d’arte.
Il Salone del Gusto di Torino dà anche buone idee per le prossime vacanze…

 

 

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